In this paper, following the thread traced by a selection of materials preserved in the Alighiero Boetti Archive, we propose the analysis of some works related to the themes of the journey and the exodus, favoring those related to that zeroing, peculiar to culture of the desert, which Boetti had made his own. The works examined (Twelve Forms from June 1967, Occupied Territories (1967-1971), Map (1971-1973)) are all testimonies of that extraordinary ability to get to the essentials and the freedom of the artist, which Anne Marie Sauzeau has defined as “extra-vagance”.

In questo scritto, seguendo il filo tracciato da una selezione di materiali conservati presso l’Archivio Alighiero Boetti, si propone l’analisi di alcuni lavori connessi al tema del viaggio e dell’esodo privilegiando quelli legati a quell’azzeramento, peculiare della cultura del deserto, che Boetti aveva fatto propria. Le opere esaminate (Dodici forme dal giugno 1967, Territori occupati (1967-1971), Mappa (1971-1973) sono testimonianze della straordinaria capacità di arrivare all’essenziale e di quella libertà dell’artista, che Anne Marie Sauzeau ha definito ‘stra-vaganza’.

Alighiero Boetti lo stra-vagante

Carlotta Sylos Calo'
2021-01-01

Abstract

In this paper, following the thread traced by a selection of materials preserved in the Alighiero Boetti Archive, we propose the analysis of some works related to the themes of the journey and the exodus, favoring those related to that zeroing, peculiar to culture of the desert, which Boetti had made his own. The works examined (Twelve Forms from June 1967, Occupied Territories (1967-1971), Map (1971-1973)) are all testimonies of that extraordinary ability to get to the essentials and the freedom of the artist, which Anne Marie Sauzeau has defined as “extra-vagance”.
2021
In questo scritto, seguendo il filo tracciato da una selezione di materiali conservati presso l’Archivio Alighiero Boetti, si propone l’analisi di alcuni lavori connessi al tema del viaggio e dell’esodo privilegiando quelli legati a quell’azzeramento, peculiare della cultura del deserto, che Boetti aveva fatto propria. Le opere esaminate (Dodici forme dal giugno 1967, Territori occupati (1967-1971), Mappa (1971-1973) sono testimonianze della straordinaria capacità di arrivare all’essenziale e di quella libertà dell’artista, che Anne Marie Sauzeau ha definito ‘stra-vaganza’.
arte, boetti, nomadismo, traccia, mappa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12078/9745
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