Lo scritto affronta il tema della necessità di assicurare un adeguato livello di benessere agli animali durante l’abbattimento. Si tratta di una pratica, quella della macellazione rituale senza previo stordimento, che nonostante sia ammessa in deroga dalla normativa unionale vigente, contenuta nel Reg. (CE) n. 1099/2009, non è uniformemente ammessa da tutti i Paesi dell’UE che, specie dopo l’art. 13 TFUE, hanno orientato le proprie regole nella direzione di una protezione rafforzata. In questa logica, alcuni paesi, come il Belgio hanno emanato leggi regionali che estendono l’obbligo dello stordimento anche alle macellazioni rituali. Queste posizioni, spesso non condivise dalle organizzazioni religiose, che spingono per una applicazione rigorosa delle proprie RAR, sono state sottoposte all’esame della Corte di giustizia che sin dal 2020, con una pronuncia che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel percorso giurisprudenziale in materia, ha ritenuto legittime le norme nazionali. In questo filone giurisprudenziale, si è di recente inserita anche la CEDU che nel febbraio 2024 si è pronunciata sulla questione, in relazione a uno degli scopi previsti dall’art. 9 della Convenzione.
Benessere animale negli allevamenti e protezione durante l’abbattimento. Macellazione rituale e nuove sfide del diritto agroalimentare
SAIJA R
2024-01-01
Abstract
Lo scritto affronta il tema della necessità di assicurare un adeguato livello di benessere agli animali durante l’abbattimento. Si tratta di una pratica, quella della macellazione rituale senza previo stordimento, che nonostante sia ammessa in deroga dalla normativa unionale vigente, contenuta nel Reg. (CE) n. 1099/2009, non è uniformemente ammessa da tutti i Paesi dell’UE che, specie dopo l’art. 13 TFUE, hanno orientato le proprie regole nella direzione di una protezione rafforzata. In questa logica, alcuni paesi, come il Belgio hanno emanato leggi regionali che estendono l’obbligo dello stordimento anche alle macellazioni rituali. Queste posizioni, spesso non condivise dalle organizzazioni religiose, che spingono per una applicazione rigorosa delle proprie RAR, sono state sottoposte all’esame della Corte di giustizia che sin dal 2020, con una pronuncia che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel percorso giurisprudenziale in materia, ha ritenuto legittime le norme nazionali. In questo filone giurisprudenziale, si è di recente inserita anche la CEDU che nel febbraio 2024 si è pronunciata sulla questione, in relazione a uno degli scopi previsti dall’art. 9 della Convenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.