Lo scritto affronta il tema delle certificazioni di qualità, ormai molto diffuse anche nel comparto agroalimentare, soprattutto con riferimento alle certificazioni di processo più che di prodotto. L’attualità dell’argomento è dovuta all’emergere del concetto di qualità nell’ambito delle politiche agroalimentari europee. Ciò ha indotto le imprese di grandi dimensioni a rendere competitivo e quindi più appetibile il loro prodotto rivolgendosi agli organismi di certificazione cui viene commissionato un giudizio di qualità o sul prodotto o sul processo produttivo. Ciò ha incrementato la fiducia dei consumatori verso i prodotti dotati di questo elemento aggiuntivo ed ha indotto anche le aziende meno competitive ad adeguarsi per evitare di essere estromesse dal segmento. L’analisi è condotta inquadrando l’istituto tra gli strumenti con funzione informativa e distintiva, come l’etichetta, e tende a dimostrare che l’obiettivo dell’Unione non è tanto la tutela del diritto all’informazione del consumatore/persona, quanto piuttosto quello di creare in lui certezza e quindi fiducia negli alimenti che acquista, in modo da facilitare il funzionamento del mercato secondo criteri di efficienza.
Standards e contratti di certificazione
Roberto Saija
2013-01-01
Abstract
Lo scritto affronta il tema delle certificazioni di qualità, ormai molto diffuse anche nel comparto agroalimentare, soprattutto con riferimento alle certificazioni di processo più che di prodotto. L’attualità dell’argomento è dovuta all’emergere del concetto di qualità nell’ambito delle politiche agroalimentari europee. Ciò ha indotto le imprese di grandi dimensioni a rendere competitivo e quindi più appetibile il loro prodotto rivolgendosi agli organismi di certificazione cui viene commissionato un giudizio di qualità o sul prodotto o sul processo produttivo. Ciò ha incrementato la fiducia dei consumatori verso i prodotti dotati di questo elemento aggiuntivo ed ha indotto anche le aziende meno competitive ad adeguarsi per evitare di essere estromesse dal segmento. L’analisi è condotta inquadrando l’istituto tra gli strumenti con funzione informativa e distintiva, come l’etichetta, e tende a dimostrare che l’obiettivo dell’Unione non è tanto la tutela del diritto all’informazione del consumatore/persona, quanto piuttosto quello di creare in lui certezza e quindi fiducia negli alimenti che acquista, in modo da facilitare il funzionamento del mercato secondo criteri di efficienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.