L’ibridazione dei ‘dati personali 2.0’ fra beni prodotti dallo spirito umano e merce di scambio dal valore socio-economico ne ha reso particolarmente redditizia la raccolta e le policy registrate nel mercato degli ‘scambi dei dati contro i servizi digitali’ hanno indotto gli utenti del web, animati dall’erronea percezione della gratuità delle operazioni, all’espressione di consensi condizionati ed inconsapevoli per le più svariate forme di trattamento. Conseguentemente, il trattamento dei dati personali ha vissuto e vive, nella stagione del capitalismo della sorveglianza, il bisogno di rinnovare le tutele garantite ad una cyberpersona sempre più adusa e dipendente dall’impiego delle tecnologie e di Internet, cui si riferiscono dati tecno-liquidi esposti ai pericoli di una circolazione vorticosa e perenne. Nella rete, infatti, l’immissione di dati personali dalla natura polimorfa dà l’abbrivio a dinamiche di trattamento che, oltre l’angustia delle frontiere dello spazio e del tempo, sono in grado di sopravvivere all’evento della morte della persona interessata, rimettendo all’interprete l’analisi di problemi riferiti tanto al trattamento dei dati personali in vita quanto a quello post mortale. Indagata l’efficacia del rafforzamento delle tutele e del potere di autodeterminazione previsti dal g.d.p.r., la ricerca scandaglia le dinamiche della successione digitale dei dati personali, mettendo a confronto quadranti europei, atti di legittimazione ed arresti giurisprudenziali, al fine di declinare soluzioni interpretative alternative ed efficaci per arrestare abusi contrattuali che oltrepassano i confini del potere di autoregolamentazione.

Privacy e tutela dei dati personali post mortem

rachele marseglia
2025-01-01

Abstract

L’ibridazione dei ‘dati personali 2.0’ fra beni prodotti dallo spirito umano e merce di scambio dal valore socio-economico ne ha reso particolarmente redditizia la raccolta e le policy registrate nel mercato degli ‘scambi dei dati contro i servizi digitali’ hanno indotto gli utenti del web, animati dall’erronea percezione della gratuità delle operazioni, all’espressione di consensi condizionati ed inconsapevoli per le più svariate forme di trattamento. Conseguentemente, il trattamento dei dati personali ha vissuto e vive, nella stagione del capitalismo della sorveglianza, il bisogno di rinnovare le tutele garantite ad una cyberpersona sempre più adusa e dipendente dall’impiego delle tecnologie e di Internet, cui si riferiscono dati tecno-liquidi esposti ai pericoli di una circolazione vorticosa e perenne. Nella rete, infatti, l’immissione di dati personali dalla natura polimorfa dà l’abbrivio a dinamiche di trattamento che, oltre l’angustia delle frontiere dello spazio e del tempo, sono in grado di sopravvivere all’evento della morte della persona interessata, rimettendo all’interprete l’analisi di problemi riferiti tanto al trattamento dei dati personali in vita quanto a quello post mortale. Indagata l’efficacia del rafforzamento delle tutele e del potere di autodeterminazione previsti dal g.d.p.r., la ricerca scandaglia le dinamiche della successione digitale dei dati personali, mettendo a confronto quadranti europei, atti di legittimazione ed arresti giurisprudenziali, al fine di declinare soluzioni interpretative alternative ed efficaci per arrestare abusi contrattuali che oltrepassano i confini del potere di autoregolamentazione.
2025
978-88-495-5833-3
Privacy, successioni digitali, patrimonio digitale, eredità digitale, diritto alla cancellazione, diritto alla deindicizzazione, diritto all'oblio, legato di password, mandato post mortem, contatto erede, consenso al trattamento dei dati personali, clik wrap, browser wrap, trattamento dati personali, dati personali, patrimonialità dati personali, trasmissione dati personali agli eredi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12078/28686
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