L’urgenza di fronteggiare le cause e le conseguenze del fenomeno dei cambiamenti climatici ha determinato il fiorire di una miriade di politiche e misure tese alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Infatti, attualmente sono stati già implementati, o anche solo progettati, sia a livello nazionale che internazionale, una molteplicità di approcci di emissions management - basati su azioni diversificate per ambito di intervento, per soluzioni tecnologiche e per modalità operative - tutti accomunati da un unico obiettivo, quello di conciliare efficienza ambientale ed efficienza economica. In tale scenario, i sistemi di scambio dei diritti di emissione (emissions trading) hanno un ruolo di assoluto rilievo, rappresentando uno fra gli strumenti più innovativi e complessi finora adottati nella legislazione ambientale. Infatti, sebbene siano potenzialmente utilizzabili per il controllo dell’inquinamento in ogni matrice ambientale, l’ambito di applicazione elettivo per i sistemi di emissions trading è, indubbiamente, quello relativo all’inquinamento atmosferico. In particolare, essi esprimono tutta la loro valenza per la riduzione dei gas serra, rispetto ai quali assume rilievo la quantità delle emissioni generate a livello mondiale, mentre risulta ininfluente la loro localizzazione (indifferenza localizzativa). L’emissions trading è uno strumento market based volto alla creazione di un mercato “artificiale”, anche se funzionante secondo le modalità tipiche di quelli tradizionali. Esso è gestito da un operatore pubblico, o da organismi autorizzati e la commodity oggetto di scambio è rappresentata da carbon units, ovvero da quote di inquinamento trasferibili. L’emissions trading trova fondamento economico nei differenziali esistenti fra i costi di abbattimento delle emissioni di gas serra, tanto in ambito internazionale e nazionale, quanto settoriale e di singole imprese, consentendo di minimizzare sia i costi individuali, sia quelli collettivi (globali) per la riduzione dell’inquinamento, in quanto gli interventi hanno luogo laddove il loro costo è meno elevato. Gli investimenti in innovazioni tecnologiche in chiave ambientale – low carbon technologies - rappresentano le principali “fonti” di diritti scambiabili nei sistemi di emissions trading che offrono, pertanto, un significativo impulso alle dinamiche di sviluppo, disseminazione e trasferimento tecnologico.

Verso un carbon market globale

SUPINO S.
2009-01-01

Abstract

L’urgenza di fronteggiare le cause e le conseguenze del fenomeno dei cambiamenti climatici ha determinato il fiorire di una miriade di politiche e misure tese alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Infatti, attualmente sono stati già implementati, o anche solo progettati, sia a livello nazionale che internazionale, una molteplicità di approcci di emissions management - basati su azioni diversificate per ambito di intervento, per soluzioni tecnologiche e per modalità operative - tutti accomunati da un unico obiettivo, quello di conciliare efficienza ambientale ed efficienza economica. In tale scenario, i sistemi di scambio dei diritti di emissione (emissions trading) hanno un ruolo di assoluto rilievo, rappresentando uno fra gli strumenti più innovativi e complessi finora adottati nella legislazione ambientale. Infatti, sebbene siano potenzialmente utilizzabili per il controllo dell’inquinamento in ogni matrice ambientale, l’ambito di applicazione elettivo per i sistemi di emissions trading è, indubbiamente, quello relativo all’inquinamento atmosferico. In particolare, essi esprimono tutta la loro valenza per la riduzione dei gas serra, rispetto ai quali assume rilievo la quantità delle emissioni generate a livello mondiale, mentre risulta ininfluente la loro localizzazione (indifferenza localizzativa). L’emissions trading è uno strumento market based volto alla creazione di un mercato “artificiale”, anche se funzionante secondo le modalità tipiche di quelli tradizionali. Esso è gestito da un operatore pubblico, o da organismi autorizzati e la commodity oggetto di scambio è rappresentata da carbon units, ovvero da quote di inquinamento trasferibili. L’emissions trading trova fondamento economico nei differenziali esistenti fra i costi di abbattimento delle emissioni di gas serra, tanto in ambito internazionale e nazionale, quanto settoriale e di singole imprese, consentendo di minimizzare sia i costi individuali, sia quelli collettivi (globali) per la riduzione dell’inquinamento, in quanto gli interventi hanno luogo laddove il loro costo è meno elevato. Gli investimenti in innovazioni tecnologiche in chiave ambientale – low carbon technologies - rappresentano le principali “fonti” di diritti scambiabili nei sistemi di emissions trading che offrono, pertanto, un significativo impulso alle dinamiche di sviluppo, disseminazione e trasferimento tecnologico.
2009
9788876618734
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12078/214
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